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Frignano, arrestato assassino del benzinaio

carabinieri mondragone

A Frignano i Carabinieri della Sezione Operativa del NORM della Compagnia di Aversa e della Stazione Carabinieri di Teverola hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ad emetterla il G.I.P. presso il Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di M.S., trentenne autotrasportatore di Frignano indagato per l’ipotesi  di omicidio  volontario  aggravato dal l’aver agito per futili motivi.

Le attività investigative svolte hanno permesso di accertare le responsabilità dell’indagato che lo scorso 28 giugno 2021 a Casaluce alle ore 2 circa, alla guida di un autoarticolato, all’interno di una stazione di servizio investiva volontariamente il dipendente Gambo Dara Marc, cinquantenne cittadino del Burkina Faso. L’uomo avrebbe colpito la vittima con la parte anteriore del mezzo, provocandone la caduta. Poi avrebbe proseguito la marcia sormontando la vittima e così cagionando il decesso avvenuto poche ore dopo in ospedale a seguito del politrauma riportato.

Le dinamiche dell’omicidio di Frignano

L’indagine ha previsto attività di intercettazione, escussioni di testimoni e acquisizione delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza del distributore di benzina. Ciò ha permesso di ricostruire l’evento. Gli inquirenti hanno quindi ravvisato la dolosità del fatto. Questo nonostante i tentativi di depistaggio messi in atto dall’indagato volti a ricondurre l’evento ad un incidente dovuto a1l’imprudenza della vittima. L’analisi dei momenti antecedenti all’investimento ha permesso di accertare che, a seguito di un diverbio avvenuto per le difficoltà di procedere al rifornimento di carburante. M.S.,evidentemente risentito del fatto che il dipendente del distributore stesse annotando la targa dell’autoarticolato, investiva l’operaio. A questo punto l’indagato arrestava il mezzo. Subito ripartiva sormontando la vittima per poi fermarsi del tutto dopo aver fatto leggeri movimenti in avanti ed indietro.

I momenti successivi all’investimento evidenziano ulteriormente la gravità della condotta dell’indagato e l’indifferenza dello stesso nei confronti della vittima. L’indagato quindi afferrava l’operaio e lo estraeva da sotto al camion per lasciarlo un metro più avanti riverso a terra. Inoltre l’indagato dapprima contattava il titolare della pompa di benzina e solo successivamente contattava i soccorsi. Peraltro ridimensionava grandemente la portata del fatto tanto che all’intervento veniva attribuito dai sanitari un codice verde.

La consulenza ingegneristica sulla dinamica dell’incidente, le risultanze dell’autopsia effettuata sul corpo della vittima e la trascrizione della  telefonata  al  118,  unitamente  agli  ulteriori  elementi investigativi raccolti hanno permesso di delineare un quadro indiziario grave in capo all’indagato.