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Rint’ ‘o posto sbagliato: il ritorno di Enzo Gragnaniello

Esce venerdì 1 ottobre Rint’ ‘o posto sbagliato il nuovo disco di inediti di Enzo Gragnaniello. L’album segna il ritorno del cantautore napoletano, dopo la pubblicazione nel 2019 del precedente album Lo chiamavano Vient’ ‘e terra e della successiva vittoria della Targa Tenco 2019 come miglior album in dialetto.

Anticipato dal singolo e video ‘O razzism’, impreziosito dal featuring di Raiz, Rint’ ‘o posto sbagliato è un disco di sensazioni sulla vita. Dodici brani nati spontaneamente in napoletano, dialetto in cui, secondo l’autore, si riesce meglio a trasformare tutto in una chiave poetica. Fa eccezione il brano Scrivi una canzone per mia madre che è scritto in italiano.

Ascoltando i brani troviamo racchiusi tanti temi diversi, tante riflessioni. Dal razzismo visto come una larva che si annida nelle menti delle persone, alla lontananza di chi lascia la propria terra per lavoro. Altri temi sono la sofferenza delle donne abbandonate e sole, il bene che non rispettiamo e a cui chiudiamo la porta. Centrali anche i temi dell’introspezione e dell’invito ad imparare ad amare se stessi e il prossimo.

Un nuovo tassello che si aggiunge alla lunghissima carriera del musicista, autore e compositore, da decenni voce profonda e appassionata della Napoli più autentica. Artista legato visceralmente alla sua città, anche in questa ultima fatica discografica Enzo Gragnaniello cura interamente testi e arrangiamenti, realizzati nell’intimità della sua casa nei quartieri spagnoli di Napoli.

Tracklist dell’album “Rint’ ‘o posto sbagliato”

01-Rint’ ‘a ‘na Guerra

02-Chest’ succer’

03-Luntano

04-So nat’ ‘cca

05-Povero bene

06-’E sett’ journ’

07-’O razzism’ (feat. Raiz)

08-Pe tutt’ ‘e ‘vvote

09-Suonn’

10-Rint’ ‘o posto sbagliato

11-Scrivi una canzone per mia madre

12-Quant’ammore

Enzo Gragnaniello: gli esordi

Enzo Gragnaniello nasce a Napoli a Vico Cerriglio, il vicolo più stretto di tutta Napoli. Passa l’adolescenza tra i vicoli del quartiere Porto, facendo fin da piccolo i più svariati lavori: da garzone di pasticceria, ragazzo del bar, “attrazione vivente” di una bancarella di blue jeans.

Compone le prime canzoni a 18 anni, sono canzoni d’amore e di rabbia, ma ciò che non manca mai, anche nelle storie più disperate è la speranza e la personalissima interpretazione. Nel 1977 forma il gruppo Banchi Nuovi, nome legato a una delle realtà più dure che Napoli ha sempre vissuto, la disoccupazione. Banchi Nuovi è infatti il nome del comitato dei Disoccupati Organizzati di cui Enzo faceva parte.