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Stazione di Sessa Aurunca: il giallo delle ruote bucate

Non trova soluzione il giallo delle ruote bucate. Non ancora, almeno. Da qualche settimana ignoti stanno seminando il panico tra coloro, perlopiù pendolari, che parcheggiano i propri automezzi nel piazzale antistante la stazione di Sessa Aurunca-Roccamonfina. Alcuni hanno trovato una gomma bucata, altri addirittura due. Mattina presto o pomeriggio: il danneggiatore seriale non sembra conoscere orari. E nessuno ha visto o sentito niente. Gli pneumatici oggetto dell’attacco a cui non si riesce a dare un perché, presentano, secondo quanto appreso, alcuni due o tre fori i e tutti impossibili da riparare. Insomma un danno economico non indifferente.

Il mistero sull’identità del soggetto che abitualmente danneggia le auto in sosta è sempre più fitto. Nonostante l’area sia molto frequentata non si riesce a coglierlo sul fatto. La voce comunque ormai si è sparsa. Non si riesce a comprendere neanche il motivo per cui il killer delle ruote agisca. L’unica cosa certa è che le vittime preferite sono le automobili lasciate nel piazzale della stazione che, come è noto, non presenta stalli deputati alla sosta. Tuttavia ad essere prese di mira sono soltanto alcuni dei veicoli presenti. In che modo quindi vengono scelti? Si tratta di dispetti mirati oppure di ritorsioni operate da chi vuole punire una sosta che ritiene selvaggia? Sono questi gli interrogativi che attanagliano i pendolari, costretti ormai quotidianamente a sperare di non finire nella roulette russa che ha già scelto alcuni di loro.

E la situazione non è migliore nel parcheggio comunale della stazione. I pendolari che lasciano in sosta i propri veicoli lamentano scarsa manutenzione. Illuminazione insufficiente, presenza di erbacce, assenza di totem per l’acquisto di ticket per la sosta, fino all’annoso problema della sicurezza delle automobili che restano lì spesso per molte ore al giorno.

Nella speranza che le numerose segnalazioni possano finalmente accendere i riflettori su una situazione spiacevole che va avanti da anni, non resta che cogliere sul fatto il responsabile o i responsabili degli atti vandalici. Non è infatti escluso che ad agire non sia un solitario ma un gruppo di persone.