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Omicidio di Torre Annunziata: confermati quattro fermi

Convalidato dal Giudice per le indagini preliminari il fermo nei confronti delle quattro persone accusate dell’omicidio di Maurizio Cerrato. Il 61enne era deceduto a seguito di una brutale aggressione avvenuta a Torre Annunziata (Napoli) lo scorso 19 aprile. A scatenare il branco era stata una lite per un parcheggio.

La figlia della vittima avrebbe parcheggiato la propria automobile in un tratto di strada pubblica. Il posto auto era però da anni tenuto abusivamente occupato con delle sedie da una famiglia residente nelle vicinanze. Per ritorsione, alcuni uomini danneggiano l’automobile. Secondo la ricostruzione Cerrato ha raggiunto sua figlia sul luogo per aiutarla.

Giunto sul posto nasce un diverbio, al culmine del quale viene aggredito. La prima aggressione a Cerrato avviene quindi davanti alla palazzina nei pressi della quale si trova il posto auto. Uno dei due fratelli Scaramella avrebbe aggredito Cerrato con un crick. A quel punto la vittima avrebbe reagito, rompendo gli occhiali del suo aggressore. «Te li ricompro ma finiamola qui», avrebbe detto Cerrato a Scaramella. Parole che non sono bastate a placare gli animi.

Omicidio Cerrato: la seconda fatale aggressione

Recatosi in un vicino parcheggio per sostituire la ruota squarciata, l’uomo si trova davanti ben quattro aggressori. Secondo il racconto della figlia, uno degli aggressori colpisce con un fendente al torace il 61enne, mentre altri componenti del gruppo lo tengono fermo. Gli inquirenti hanno ritenuto attendibile la ricostruzione dei fatti, individuando i presunti colpevoli.

Pur avendo ammesso la possibilità per il gruppo di organizzare il delitto – avvenuto in un momento e in un luogo diversi rispetto alla prima aggressione – il giudice non ha contestato l’aggravante della premeditazione.

Negli scorsi giorni la Fondazione Polis per vittime innocenti della criminalità organizzata ha espresso solidarietà alla famiglia Cerrato.

«Siamo grati agli organi inquirenti per il fermo dei quattro presunti responsabili dell’omicidio di Maurizio Cerrato. Ora faremo in modo che la famiglia della vittima non sia lasciata sola». La Fondazione ha assicurato l’impegno per offrire alla moglie e alle figlie della vittima assistenza psicologica e legale.