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Passione e determinazione: Mousa&Koda si raccontano

È una sera di metà settembre, su un palco in piazza Compasso a Cellole si alternano giovani e meno giovani. Tutti portano la loro arte, la offrono al pubblico che l’accoglie con il calore di una grande famiglia. È il turno del duo Mousa&Koda, due giovanissimi cellolesi che da diversi anni provano a farsi strada tra le difficoltà del mondo della musica. È difficile emergere in un’epoca che guarda con scetticismo gli artisti, ma nonostante tutto loro ci provano. Lo fanno con passione, determinazione, freschezza e quel tocco di sana sfrontatezza che caratterizza chi non ha semplicemente voglia di fare musica, ma sente forte il desiderio di gridarla. Mousa&Koda dominano il palco con convinzione, senza avere cedimenti e convincendo pubblico e giuria. Non ci sono dubbi: il primo premio va a loro.

Gli sguardi increduli che restano immortalati nelle immagini di quella serata riflettono la loro giovane età. Raffaele Sangiorgio (aka Mousa) e Alberto Polge (alias Koda) sono infatti entrambi nati nel 2001. Iniziano la loro carriera nel mondo della musica urban a 17 anni, arrivando a pubblicare il primo singolo su YouTube nel 2019. A Par condicio – questo il titolo del brano – faranno seguire Parquet e Fiume in piena, per sbarcare nel 2020 anche su Spotify con Goodbye. Parallelamente Mousa&Koda fanno parte del collettivo urban locale Snaghe, al quale hanno dato vita insieme a Chris Dubbio, Subzero e Doge e al quale si sono uniti anche il rapper Loupo e i producer Gvn8 e John Buco.

L’intervista a Mousa&Koda

Mousa&Koda

Mousa&Koda, cosa si prova ad essere incoronati talenti cellolesi del 2021?

Per quanto possano essere piccoli il nostro paese e la nostra realtà, salire su un palco mostrando ciò che fai e ciò che provi per poi essere premiato ed apprezzato crediamo sia una cosa in grado di far emozionare chiunque.

Anche vista la composizione della giuria…

C’è stata sempre una lotta tra generazioni. Ognuno di noi si è sentito dire dai propri genitori o dai propri nonni che la musica che ascoltavano loro fosse più bella. Vorremmo quindi farvi immaginare che emozione è stata aver vinto con una nostra canzone grazie al parere di giudici di una generazione precedente. Crediamo che la chiave giusta sia proprio far incontrare e sposare nel miglior modo possibile cose quali la credibilità che si percepiva nell’old school con tutte le novità della nuova musica.

Siete giovanissimi ma avete già diversi anni di esperienza nel campo della musica. Come vi siete conosciuti e come avete capito di poter collaborare?

La prima volta ci siamo ci siamo incontrati durante un corso di Karate alle elementari. In quel periodo non ci siamo avvicinati molto. Poco dopo ci siamo ritrovati nella stessa classe alle medie ed è lì che il duo inconsciamente ha iniziato a prendere forma. Quando parliamo di duo parliamo di un’amicizia intramontabile  e di due vite vissute in parallelo seguendo bene o male le stesse direzioni e le stesse passioni, soprattutto il rap. Abbiamo sempre collaborato in ogni cosa che ci capitava. Era scontato quindi collaborare nella musica.

Mostrate grande sicurezza sul palco sicuramente legata alle vostre esperienze. Ma come è stata la vostra “prima volta”?

In realtà dalla nostra prima uscita su YouTube sono passati poco più di due anni quindi abbiamo avuto poche occasioni per cantare dal vivo. Ricordiamo con molta gioia però la prima volta che abbiamo suonato a Baia Domizia, circa 3 anni fa. Con tutto il nostro gruppo Snaghe andavamo in sala prove a studiare per questo live e sembrava davvero tutto magico e tutto così bello da vivere.

Mousa&Koda

Secondo voi essere originari di un piccolo paese come Cellole ha creato delle difficoltà nel vostro percorso artistico? Sarebbe stato più facile poter muovere i primi passi in una grande città?

Per rispondere a questa domanda bisogna guardare le due facce della medaglia. Da una parte è davvero difficile crescere in un posto così piccolo. Il problema più grande è la mentalità delle persone che ti circondano. La cosa che ci ha sempre infastidito è che tutti fanno finta di conoscerci. Con questa idea le persone, molto spesso, sentono il dovere di parlare o sparlare. Per rispondere alla domanda: in paesi così piccoli si ha difficoltà a crescere ma si nasce con una facilità davvero impressionante.  Stiamo cercando di crescere, infatti a scaglioni il nostro gruppo si trasferirà a Milano. In realtà qualcuno già è su da un po’ di tempo. Vogliamo farci sentire. 

Forse è proprio per questo che al giorno d’oggi molti govani artisti tentano la strada dei talent show per emergere. Avete mai pensato di provarci?

Il discorso dei talent show per noi è un argomento molto delicato. Qualche anno fa gli artisti che uscivano da un talent erano marchiati a vita e molto spesso non erano nemmeno rispettati dai big della musica urban. Forse inconsciamente ci sentiamo distanti da quel mondo per vari motivi. Con questo però non è detto che non potrà aprirsi una porta in futuro. Ad ogni modo però crediamo sia una cosa giusta per tutti gli artisti quella di non fiondarsi subito sulla “strada più semplice” ma scavare e lottare un po’ di più con se stessi e con la propria arte, mettendo tutta la forza possibile per farsi ascoltare da tutti. Sarà sicuramente molto più gratificante.

Una domanda da colloquio di lavoro: Mousa&Koda, quali sono i vostri prossimi progetti? Dove vi vedete tra dieci anni?

Diciamo che quando abbiamo esposto qualche progetto più grande non ci è mai andata bene. Siamo stati sempre boicottati da persone esterne che avevano un ruolo fondamentale nella riuscita del progetto ma che non hanno dato valore a quello che poteva essere per tutti noi e hanno mostrato molto disinteresse. Stando a livelli bassi ti affidi a persone che fanno della musica il loro hobby e non il loro lavoro. Ti ritrovi quindi a dare le redini del progetto in mano a una persona che non gli darà la tua stessa importanza. Questo per dire che il progetto più grande sarà lavorare con calma e con figure professionali per far uscire tanta musica sempre più lineare,trasparente e in linea con la  personalità. Tra dieci anni ci vediamo in una casetta a Madagascar a scrivere un disco.

Mousa&Koda

Sempre insieme quindi. Quanto è importante nel vostro percorso l’unione? Se vi proponessero una carriera da solisti accettereste?

L’unione tra di noi è stata la base della nostra adolescenza. Di conseguenza sarà sicuramente la chiave per trovare un bel connubio tra noi due e scrivere sana e buona musica. Una cosa davvero importante che stiamo facendo è concentraci sullo sviluppo della nostra coscienza artistica, se vogliamo definirla così. Stiamo lavorando molto singolarmente nell’ultimo periodo per capire noi stessi e ritornare anche a riscrivere canzoni insieme. La cosa davvero bella è che anche quando scriviamo brani da solisti l’altra persona c’è sempre in qualche modo, con consigli, supporto emotivo, visione personale… Quindi anche se dovesse uscire un brano di Koda o un brano di Mousa sicuramente dietro ci sono sempre entrambi.  

In radio sta girando il vostro brano Coccolato. Immagino che per voi sentirla sia un po’ come dire: “Sta succedendo davvero”. Giusto?

Sì, sentire Coccolato in tutto il supermercato mentre stai sistemando gli scaffali dei biscotti o mentre sei in giro con la macchina è davvero emozionante. Speriamo di riascoltarci sempre più spesso.

Ed è proprio con l’ultimo singolo di Mousa&Koda che vi salutiamo, con la certezza di tornare presto a raccontarvi i nuovi successi di questo talentuoso duo made in Cellole.