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Sperimentazione vaccino Reithera a Caserta

Sperimentazione vaccino Reithera

Iniziata la sperimentazione del vaccino italiano ReiThera anche all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Al via la Fase 2 delle sperimentazioni del vaccino italiano. La fase 1 era iniziata il 24 agosto dello scorso anno. Il vaccino ha dimostrato di essere sicuro e di stimolare il sistema immunitario per la produzione di anticorpi.

«Lo studio di Fase 2/3, denominato COVITAR, ha ricevuto l’autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco ed è stato valutato positivamente dal Comitato etico dell’INMI Spallanzani. La Fase 2/3 prende il via grazie ai risultati della Fase 1 che hanno dimostrato che una singola somministrazione di GRAd-COV2 è stata ben tollerata e ha generato anticorpi neutralizzanti e linfociti T contro la proteina spike», ha fatto sapere in una nota ReiThera. 

Come funzionerà la sperimentazione del vaccino Reithera?

La Fase 2 dello studio sarà condotto su 900 soggetti e avrà lo scopo di confermare la sicurezza e l’efficacia del vaccino. A una parte del campione sarà somministrato un farmaco placebo. Alcuni soggetti riceveranno, invece, una sola dose, mentre ad altri saranno somministrate due dosi. Tra la prima e la seconda somministrazione trascorreranno due settimane. Lo studio sarà quindi articolato in tre direzioni: placebo; dose singola; doppia dose.

In Italia saranno 26 i centri in cui sarà sperimentato il vaccino ReiThera. In Germania un solo centro medico ospiterà la sperimentazione e si trova ad Hannover.

Il disegno dello studio di Fase 3 si adatterà al contesto sanitario, epidemiologico e sociale che si delineerà. Potrebbe rivelarsi difficile condurre studi randomizzati con placebo su grandi numeri. La campagna vaccinale, infatti, proseguirà in questo periodo con i vaccini già autorizzati

Nel mese di gennaio Invitalia – agenzia nazionale per l’attrazione di investimenti e per lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia – aveva approvato il contratto di Sviluppo presentato da Reithera. Da ciò era derivato un consistente investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro. Di questa cifra, ben 69,3 milioni, sono destinati alle attività di Ricerca e Sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-Covid. Si punta a garantire una produzione di 100 milioni di dosi all’anno.