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Giornata della Memoria: chi furono le vittime dell’olocausto

Secondo un sondaggio condotto lo scorso anno dall’istituto Ipsos, la maggioranza degli italiani è a conoscenza di che cosa sia il Giorno della Memoria e circa l’80% si ritiene informato riguardo all’Olocausto. La Giornata della Memoria, che ricorre il 27 gennaio, ha l’obiettivo di ricordare tutte le vittime dell’Olocausto, genocidio di cui furono responsabili la Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d’Europa avvenuto poco prima della seconda metà del Novecento.

La scelta della data non è casuale. Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz sancendo la fine del genocidio.  Ma chi furono le vittime dell’Olocausto? Il regime nazista prese di mira innanzitutto gli Ebrei con l’obiettivo di eliminarli. I Nazisti consideravano infatti gli Ebrei una minaccia mortale per la razza tedesca. Insieme a loro, a morire a causa del folle piano di pulizia razziale dei Nazisti, furono centinaia di migliaia di persone e molte altre furono maltrattate.

Tra loro rom, omosessuali, Testimoni di Geova, disoccupati, prostitute, beneficiari dell’assistenza sociale, mendicanti, alcolisti e tossicodipendenti.

Rom e Sinti

La furia dei Nazisti non si limitò agli Ebrei, ma travolse anche Rom e Sinti. Questi erano considerati dai Nazisti come asociali (al di fuori della società considerata normale), di razza inferiore. Erano quindi visti come la piaga degli zingari. A tutti gli effetti erano considerati un popolo inferiore a livello razziale, con abitudini criminali. Si stima che 1 milione di membri di questa minoranza vivesse in Europa prima della guerra. Ne furono uccisi fino a 250mila in tutta Europa.

Persone con disabilità fisiche e mentali

Anche i tedeschi con disabilità fisiche e mentali erano considerati inutili bocche da sfamare e difettosi da un punto di vista razziale. Ne furono uccisi 250mila. Ma a pesare sono anche i numeri delle vittime delle cosiddette sterilizzazioni forzate. Una legge emanata nel 1933 impediva la nascita di bambini con difetti genetici. La stessa legge prevedeva inoltre la sterilizzazione forzata. Si stima che siano stati sterilizzati da 300mila a 400mila individui, con una grande presenza di adolescenti.

Polacchi

I Polacchi erano considerati come esseri subumani che occupavano terre di vitale importanza per la Germania. I Nazisti miravano a impedire la formazione di una Resistenza polacca organizzata a seguito dell’invasione della Polonia da parte della Germania nel settembre del 1939. Nell’ambito di questa politica, le forze naziste uccisero o imprigionarono decine di migliaia di uomini e donne delle élite polacche. Inoltre centinaia di uomini polacchi furono giustiziati per aver avuto rapporti sessuali con donne tedesche. I Nazisti consideravano infatti questi atti profanazione razziale.

Testimoni di Geova

Testimoni di Geova erano un’organizzazione religiosa. Nel 1933 in Germania vi erano circa 20mila membri. Seguendo la loro fede, i Testimoni di Geova si rifiutavano di giurare fedeltà a qualsiasi governo e di partecipare ai combattimenti a fianco di qualsiasi nazione. Circa 1.900 Testimoni di Geova morirono nei campi di concentramento. 

Omosessuali

Gli omosessuali erano visti dai Nazisti come socialmente devianti. I Nazisti consideravano gli omosessuali un pericolo per le politiche naziste volte ad aumentare la natalità tedesca. Tra il 1933 e il 1945, circa 100mila uomini furono arrestati in Germania ai sensi del Paragrafo 175 del Codice penale tedesco. Dei 50mila uomini condannati, tra i 5mila e 15mila furono imprigionati nei campi di concentramento. Migliaia di loro morirono a causa dei maltrattamenti.

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