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Violenza di genere: una violazione dei diritti dell’umanità

A contrasto della violenza di genere nascono i primi telefoni rosa a Londra nel 1971. In Italia i primi centri antiviolenza sono nati a fine anni Novanta. I Centri antiviolenza in Italia si sono riuniti nella Rete nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne. Nel 2008 è nata una federazione nazionale che riunisce 65 Centri antiviolenza in tutta Italia dal nome D.i.Re: Donne in Rete contro la violenza alle donne. Ma è chiaro che ciò non è sufficiente. È necessario trasformare soggetti passivi e deresponsabilizzati in soggetti attivi e agire sulla dimensione della costruzione sociale della violenza all’interno delle tecniche di riproduzione culturale.

I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano. Lottare contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne è un obbligo dell’umanità. Il rafforzamento del potere di azione delle donne significa il progresso di tutta l’umanità.” (Kofi Annan)

La teoria queer

La violenza di genere è strettamente collegata alle differenze tra sessi come prodotto di una creazione culturale. La prima teoria sociale che ha messo in discussione non solo da un punto di vista concettuale la distinzione sesso/genere è la teoria queer. Emersa negli anni Novanta, questa teoria mira a decostruire le strutture binarie di cui parlavamo in precedenza e a sostituire il concetto di identità con una visione affermativa delle differenze. In particolare, la teoria queer rigetta la creazione di categorie ed entità-gruppo artificiali e socialmente assegnate basate sulla divisione tra coloro che condividono un’usanza, abitudine o stile di vita e coloro che non lo condividono.

A cura di Antonio Papa

Leggi anche la Parte 1 – Violenza di genere: un’analisi sociologica

Parte 2 – Violenza di genere: lavoro domestico e sottomissione indotta

Leggi anche la Parte 3 – Le forme più estreme e i lati nascosti della violenza di genere

Parte 4 – La violenza di genere oggi